Civiltà del Lavoro, n. 6/2014 - page 61

CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2014
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INCHIESTA
tà di intermediazione finanziaria per sostenere le attivi-
tà produttive nell’interesse di tutti i tipi di soci e clienti e,
in particolare, di quelli minori, che cioè meno possibilità
hanno di accedere ai medesimi servizi presso altri istituti
di credito, che perseguono unicamente lo scopo di profitto.
La regola secondo cui “una testa, un voto” è l’unica ga-
ranzia in tutto il mondo per favorire un indirizzo che ab-
bia come centralità la solidarietà sociale.
La Confederazione Internazionale delle Banche Popolari –
di cui siamo come Popolari Italiane membri e che è pre-
sente in 30 stati del mondo, dal Canada al Cile, dal Giap-
pone al Marocco, oltre che in tutta l’Europa – considera il
voto capitario l’unico baluardo per avere aziende con una
responsabilità sociale garantita.
Le banche popolari nacquero infatti per sopperire il biso-
gno di credito delle classi meno abbienti (altrimenti vit-
tima dell’u-
sura) e con
tale spirito
hanno ope-
rato per sup-
portare la ri-
ch i est a d i
credito del-
le famiglie
e delle clas-
si produttive
minori, svol-
gendo un’a-
zione impor-
tante per lo
sviluppo del-
le zone di in-
sediamento. E questa impostazione non viene meno al cre-
scere della dimensione dell’azienda perché la governance
democratica delle società consente un controllo sull’indi-
rizzo della gestione sia per l’aspetto imprenditoriale, che
per quello di coerenza dell’azione coi principi statutari.
La banca che presiedo, il Credito Valtellinese, è nato 107
anni fa sulla spinta del Movimento dei Congressi a seguito
della “Rerum Novarum” e ha come indirizzo quello della
centralità dell’uomo. Lo statuto, al primo comma dell’ar-
ticolo 2, afferma che “La Società ha per scopo la raccolta
del risparmio e l’esercizio del credito, tanto nei confronti
dei propri soci che dei non soci, e si ispira ai principi della
mutualità; essa si propone altresì di sostenere e promuo-
vere lo sviluppo di tutte le attività produttive con partico-
lare riguardo a quelle minori e alle imprese cooperative e
di favorire, in conformità alle intenzioni dei suoi fondato-
ri e alla sua tradizionale ispirazione cristiana, le istituzio-
ni tendenti a migliorare le condizioni morali, intellettua-
li ed economiche delle classi meno abbienti, anche con
attività benefiche”.
Restando coerente con i propri scopi, l’attività della banca
si è svolta sempre nel rispetto delle norme talché non è
certo un caso che anche in sede di esame dell’Asset Qua-
lity Review (AQR), svolta nel 2014 da parte della Banca
centrale europea (Bce), il Creval abbia superato l’esame.
Aggiungo che il titolo finanziario che rappresenta la parteci-
pazione al capitale di una banca cooperativa ha sacrosanto
diritto di essere quotato ai mercati finanziari regolamentati
senza che ciò alteri gli indirizzi statutari della cooperativa,
consentendo di operare su un piano di parità con tutti i ti-
pi di aziende e senza correre il rischio di fare prigionieri o
di diventare oggetto del desiderio di anonimi fondi spe-
culativi.
Le Popola-
ri sono da
sempre ban-
che del ter-
ritorio (non
per nulla il
Credito Val-
tellinese ha
scelto nel-
la comuni-
cazione la
definizione
di “Banca di
casa”) ed è
storicamen-
te compro-
vato che si deve al ruolo da esse svolto in complemen-
tarietà e sinergia con la propria clientela di elezione – le
piccole e medie imprese – lo sviluppo di quella economia
dei distretti che ha fatto grande il made in Italy.
Il valore aggiunto che nasce dall’essere banca a vocazio-
ne localistica (termine, localismo, su cui molto si è discus-
so accentuandone di volta in volta le implicazioni negati-
ve o positive) resta comunque quello di avere, rispetto ai
concorrenti, un vantaggio di prossimità, che deriva dalla
conoscenza diretta del richiedente credito e consente di
esprimere fiducia anche grazie alla valutazione di aspetti
ulteriori rispetto a quelli già formalizzati nei rendiconti di
bilancio e permette di instaurare con i clienti un legame
fiduciario che, se correttamente gestito, genera un mecca-
nismo virtuoso di erogazione del credito, in specie verso le
pmi, e di gestione delle situazioni di crisi con maggiore
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