Civiltà del Lavoro, n. 6/2014 - page 54

CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2014
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INCHIESTA
Alcuni elementi esterni possono, però, alimentare la fidu-
cia: il calo del prezzo del greggio e l’apprezzamento del
dollaro sull’euro favoriscono la competitività delle aziende
italiane all’estero e la forte riduzione dei tassi di interes-
se porta vantaggi a fami-
glie e imprese debitrici, ma
anche allo Stato italiano
in relazione al debito pub-
blico. Confidiamo che tut-
to ciò concorra a rilanciare
lo sviluppo che le banche
operanti in Italia sono ben
pronte ad accompagnare.
Quale ruolo possono gio-
care le banche nel favo-
rire l’adozione da parte
delle pmi di nuovi stru-
menti di finanziamento,
quali ad esempio i mini
bond o i fondi di private
equity, o per accompa-
gnarle alla quotazione
in Borsa?
Un ruolo senza dubbio stra-
tegico. Le banche offrono
competenze qualificate al-
le aziende che intendono diversificare la propria struttura
finanziaria, accompagnando le più meritevoli sul merca-
to dei capitali. In tal modo le imprese possono raccoglie-
re direttamente risorse per effettuare nuovi investimenti,
sfruttando al contempo l’opportunità di entrare in contat-
to con una più ampia platea di investitori istituzionali su
cui potenzialmente contare, in futuro, per ulteriori neces-
Quale scenario economico delineano gli ultimi dati sul-
le erogazioni di prestiti alle famiglie e alle imprese?
Uno scenario in evoluzione, dove compaiono germogli di
ripresa. Riscontriamo da mesi, ad esempio, una sostenu-
tissima crescita dei presti-
ti immobiliari: tra gennaio
e novembre 2014 i nuo-
vi mutui sono aumentati
del 31,2% annuo a 22,5
miliardi. Quanto ai finan-
ziamenti alle imprese, nei
primi dieci mesi del 2014
le nuove operazioni di am-
montare inferiore al milio-
ne sono salite dello 0,2%
annuo, interrompendo un
lungo periodo di contrazio-
ne degli impieghi. Si intra-
vedono, dunque, segnali di
ripresa, per quanto anco-
ra timidi.
Il 2015 potrebbe essere
migliore e auspichiamo e
operiamo intensamente
perché lo sia, ma bisogna
evitare la “gelata”, ossia
un colpo di coda della cri-
si. Permangono, infatti, segnali di difficoltà dell’economia,
che per le banche si traducono nel costante aumento dei
crediti deteriorati. L’imperativo, tuttavia, è non darsi per
vinti. Il mondo bancario è, anzi, impegnato con convinzio-
ne per contrastare una crisi che dura ormai da sette anni
e che si traduce ancora oggi in un diffuso clima di ecces-
siva mancanza di speranza.
PRIMI
GERMOGLI
DI
RIPRESA
Lo scorso anno sono aumentati i prestiti immobiliari, mentre per le imprese si è interrotta
la contrazione degli impieghi. Miglioramenti all’economia, potrebbero arrivare nel 2015.
Lo spiega Antonio Patuelli, presidente di Abi, Cavaliere del Lavoro.
Antonio Patuelli
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