Civiltà del Lavoro, n. 1/2013 - page 59

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CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2013
INTERVISTA
qualcosa che “certamente” farà tendenza o che permet-
ta di rimanere aggiornati.
Noi mettiamo in campo la nostra curiosità rispetto a ciò
che ci circonda, elaboriamo ciò che vediamo, mutuando
dalla natura come da altri settori industriali (moda, auto,
elettronica, ecc.) cercando di intuire come potrebbe evol-
vere il gusto del consumatore rispetto ai nostri prodotti.
Lavoriamo a stretto contatto con professionisti del mon-
do del design che ci forniscono le loro visioni, idee e so-
luzioni: questo, unitamente alla nostra capacità intuitiva
e alla nostra esperienza, ci consente di proporre al mer-
cato prodotti che, spesso, riescono ad anticipare le ten-
denze del nostro settore.
Ha mai pensato di ampliare l’attività al settore arre-
damento?
Al momento non abbiamo ancora pensato di farlo, ma non
escludiamo che in futuro, proprio da quel canale, possa-
no nascere nuove opportunità. Per farlo sono necessari
prodotti “esclusivi” e un’organizzazione di vendita dedica-
ta, riservata a questo canale. Altre soluzioni al momento
non le riteniamo possibili: si creerebbe molta confusione.
Nel corso della sua vita professionale ha mai incontra-
to difficoltà legate al fatto di essere donna?
Non è mai accaduto, nemmeno durante la mia precedente
esperienza lavorativa, prima che cominciassi a fare l’im-
prenditrice. Anzi, potrei forse dire che qualche volta que-
sto aspetto mi ha facilitato.
primo è una variante del Vetroghiaccio, vorremmo farne
una versione totalmente trasparente per applicarla sulla
nostra vasca di punta, la Jolie. L’effetto, a nostro avviso,
sarebbe molto bello. Il secondo materiale, invece, è un
mix di corian e resina trasparente. È stato brevettato da
un’azienda che lavora fianco a fianco con noi e, utilizzato
ad esempio per i piani d’appoggio e con un’illuminazione
studiata ad hoc, consentirebbe di ottenere effetti ricerca-
ti. Nel caso non riuscissimo a completare la fase di spe-
rimentazione, presenteremo la Wood-E, una nuova linea
realizzata in legno massello e inserti in metallo, e la Pic-
nic, una collezione in acrilico dalle perfomance importanti
pensata per un target più giovane o che comunque ama
il colore. Grazie anche ai costi contenuti, questa potrebbe
essere la nostra risposta all’offerta dell’Ikea.
C’è una ricetta per fidelizzare un cliente?
No, soprattutto in questo momento. Il servizio e la qualità
restano imprescindibili, ma a volte la scelta di un prodot-
to viene influenzata anche dalle mode del momento. In
questa fase di incertezza, per esempio, il colore piace di
meno e anche chi può permettersi un prodotto di fascia
alta preferisce uno stile più classico. Nel nostro caso il co-
lore è un elemento caratteristico dell’azienda e non pos-
siamo scostarci molto da quella che è la nostra identità.
Come si aggiorna rispetto all’emergere di nuove ten-
denze e stili?
Purtroppo non c’è una scuola che insegni a disegnare
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