Civiltà del Lavoro, n. 1/2013 - page 66

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CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2013
INTERVISTA
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Vincenzo Manes
Metallurgica – Firenze
UN NUOVO
SVILUPPO
A metà degli anni duemila ha assunto la guida della
SMI, oggi KME GROUP, storica realtà del settore del ra-
me appartenuta alla famiglia Orlando. Come si gesti-
sce l’eredità di un’azienda così importante?
È stata l’acquisizione più grande che la mia società aves-
se mai fatto fino allora.
La SMI versava in una profonda crisi finanziaria e ho con-
siderato che l’esperienza e i successi che come Intek ave-
vamo ottenuto fino a quel momento con vari acquisizioni
e risanamenti ci mettessero nella condizione di scrivere
una nuova storia di successo. Si aggiunga che abbiamo
trovato valori e professionalità che ben si incontravano
con la nostra visione di business.
Il gruppo SMI aveva una storia industriale secolare ed una
posizione di leadership internazionale nel settore dei pro-
dotti di rame.
Più recenti sono i suoi interessi nelle energie rinnova-
bili. In particolare, perché ha puntato sulla geotermia?
Il settore delle energie rinnovabili rappresenta per noi sia
una opportunità di creazione di valore con grandi possibi-
lità di sviluppo e innovazione di lungo periodo, sia la con-
ferma del nostro impegno sostanziale per un’economia e
uno sviluppo sostenibili.
La geotermia rappresenta, per questi aspetti, una tecno-
logia che a nostro avviso fornisce le migliori opportuni-
tà di crescita.
Prima di occuparsi della SMI, nella sua carriera ha ac-
quistato, risanato e rivenduto diverse aziende. Prefe-
risce definirsi un manager od un imprenditore?
Tutti e due, anche se le definizioni lasciano un po’ il tem-
po che trovano. La mia storia credo racconti di un uomo
È presidente e amministratore delegato di Intek
Group, holding con partecipazioni in società finan-
ziarie, di servizi e industriali. Con KME, acquisita
nel 2005, è leader in Europa nella lavorazione e
commercializzazione di prodotti e semilavorati in
rame. Il Gruppo opera con 12 stabilimenti in Eu-
ropa e uno in Cina. I dipendenti sono 6.000, di cui
un migliaio in Italia. Con la Fondazione Dynamo
Camp promuove significative attività filantropiche.
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