Civiltà del Lavoro, n. 6/2014 - page 69

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INTERVISTA
CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2014
d’auto e dal loro indotto, il nostro centro d’innovazione è
considerato il più avanguardistico nel mondo.
La curiosità principale sta nel fatto di essere riusciti a trovare
un perfetto equilibrio tra intelligenza analitica ed emotiva
che, secondo noi, ha portato ai risultati migliori possibili.
Perché in Italia?
Prima di tutto perché trovo che questo Paese sia il centro
dell’intelligenza e fantasia nel mondo, non solo per i no-
stri brillantissimi collaboratori ma anche per i nostri for-
nitori e l’indotto.
Secondo, e forse più importante, perché devo tantissimo
a questo Paese meraviglioso, che con la sua civiltà uma-
na e bellezza mi ha dato tantissimo e mi sembra il mini-
mo restituire una piccola parte di quello che ho ricevuto.
cerca lo scontro attaccandosi alle persone più negative ed
irresponsabili dell’azienda.
Ciò detto, mi considero fortunato ad aver incontrato un
rappresentante del sindacato molto intelligente, a cui sta
veramente a cuore il bene dei lavoratori, con il quale ab-
biamo collaborato nel periodo buio da cui siamo usciti an-
cora più forti quando abbiamo visto la luce.
Il resto, cioè cosa ho fatto o non, lo trovo fuori luogo e
rischia di cadere nel cattivo gusto dell’autocelebrazione.
Lo scorso anno ha inaugurato il Geico Taikisha Global
Technology a Cinisello Balsamo. Di cosa si occupa? E
perché ha scelto di restare in Italia?
A detta di oltre 60 delegazioni composte da produttori
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