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INTERVISTA
CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2014
Che prospettive intravede rispetto a una possibile ri-
presa del mercato immobiliare dopo la crisi? Quali
strumenti potrebbero favorirla?
Le condizioni per una ripresa stabile del mercato immobi-
liare ci sono quasi tutte e alcune sono già soddisfatte: prez-
zi ormai molto contenuti; costo del denaro, tra interessi e
spread, a livelli così bassi che non ho mai visto nel corso
della mia vita lavorativa; accumulazione del risparmio da
parte delle famiglie interessate all’acquisto di una casa.
Quello che frena davvero il rilancio del mercato è la man-
canza di fiducia, in particolare nelle istituzioni pubbliche.
Gli elementi negativi per la ripresa del mercato immobi-
liare sono: l’eccessiva tassazione sugli immobili, che cor-
risponde di fatto a una patrimoniale raggiungendo cifre
davvero ragguardevoli (circa l’1% l’anno sul valore di cia-
scun immobile); l’incertezza sulla effettiva tassazione (le
amministrazioni comunali tendono ad aumentare aliquote
e valori base di riferimento sugli immobili ubicati nel loro
territorio per accrescere le entrate, determinando fortis-
simi incrementi della tassazione); l’incertezza del quadro
politico e la lentezza delle decisioni su riforme importan-
ti per il Paese che, insieme al continuo flusso di notizie
macroeconomiche negative, creano pessimismo sul pro-
prio futuro lavorativo e sulla generazione dei propri figli;
in ultimo, come detto, la diffidenza dei cittadini verso la
Pubblica amministrazione.
D’altro canto l’eccessiva prudenza da parte degli istituti di
credito in concomitanza con una così forte riduzione del
costo del denaro finisce per essere sproporzionata e con-
troproducente e costituisce uno dei motivi per i quali “il
cavallo non beve”.
I mutui richiesti da imprese e singoli privati non richiedo-
no condizioni così gravose e garanzie così onerose e tal-
volta cervellotiche, come accade oggi.
Per concludere ritengo che non occorra alcuno strumento
particolare per rianimare il mercato, ma solo una genera-
le maggior fiducia da parte di tutti nel nostro Paese, per
poter approfittare di questa irripetibile occasione, che è la
possibilità da parte degli istituti bancari sia di poter pren-
dere denaro a costi bassissimi per impiegarlo nell’econo-
mia reale, sia di poter vendere titoli direttamente presso
la Bce per immettere nuova finanza nel futuro del Paese.
È un imprenditore attento al sociale. Di quali iniziati-
ve e progetti è più soddisfatto?
Credo molto nelle iniziative sociali e di solidarietà, soprat-
tutto verso le persone meno fortunate o addirittura ma-
late. È con questo spirito che ho finanziato, anche attra-
verso una fondazione costituita insieme alla mia famiglia,
specifiche iniziative in favore dei bambini e dei bisognosi.
Ho finanziato l’acquisto di macchinari ordinari e speciali-
stici per la cura delle malattie neurologiche, programmi
rivolti alla cura dei bambini.
Ho aiutato la promozione di alcune tematiche socialmen-
te molto importanti: ecologia e ambiente, sicurezza e le-
galità (in collaborazione con le forze dell’ordine), violen-
za sulle donne, emarginazione dei bambini.
Lavoriamo in particolare insieme ad “Angeli per un gior-
no”, che sostiene i bambini che vivono situazioni di diffi-
coltà, di disagio, di marginalità o di povertà, in affidamento
presso case-famiglia, oppure degenti in strutture sanitarie,
dando loro formazione umana e sostenendoli negli studi.
Insieme diamo vita a giornate speciali fatte di spettaco-
li, sorprese e giochi per e con i bambini, durante le quali
ogni volontario è l’“angelo custode” di un bambino.
Infine, essendo innamorato del mio Paese e della sua cul-
tura, ho finanziato numerose borse di studio per giovani
artisti (lirici, ballerini, direttori d’orchestra) al concorso li-
rico “Comunità Europea” di Spoleto, dando in questo mo-
do la possibilità a dei validi giovani di potersi affermare
nel nostro Paese. Infine, sono socio mecenate dell’Acca-
demia Nazionale di Santa Cecilia.
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