Civiltà del Lavoro, n. 2/2015 - page 28

CIVILTÀ DEL LAVORO
II - 2015
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L'OBIETTIVO È QUELLO
DI STIMOLARE NUOVI
INVESTIMENTI E FAR SÌ CHE
IL DENARO RAGGIUNGA
L'ECONOMIA REALE PER
FAVORIRE LA CRESCITA
E L'OCCUPAZIONE
Gianluca Grimaldi
finanziamenti, stimolare nuovi investimenti e far sì che
il denaro raggiunga l’economia reale con l’obiettivo prin-
cipale di favorire la crescita economica e la creazione di
posti di lavoro nell’Ue.
Secondo le previsioni dell’esecutivo comunitario, il piano
di investimenti in esame ha il potenziale di generare da
330 a 410 miliardi di euro aggiuntivi di Pil europeo e di
creare fino a 1,3 milioni di nuovi posti di lavoro entro il
2017, senza aumentare il debito.
L’obiettivo è quello di mettere in circolazione il denaro
che giace nei conti bancari delle imprese e dei cittadini e
canalizzarlo su investimenti produttivi.
La base di tutto è il nuovo Fondo europeo per gli inve-
stimenti strategici (Feis), creato in collaborazione con la
Banca europea per gli investimenti, al fine di sostene-
re gli investimenti a lungo termine e facilitare l’accesso
delle pmi e aziende a media capitalizzazione al finanzia-
mento del rischio.
Il Feis funzionerà come una sorta di garanzia basata su
16 miliardi a carico del bilancio comunitario, a cui si ag-
giungono cinque miliardi di euro della Bei.
In totale 21 miliardi che servono come ammortizzatore
di rischio, come garanzia che coprirà il rischio più elevato
in investimenti strategici. In altre parole, il fondo stesso
assume la parte di rischio più importante, accettando di
essere pagato dopo gli altri creditori.
Questo faciliterebbe la partecipazione degli investitori pri-
vati, che parteciperebbero alla parte meno rischiosa dell’
investimento.
La Commissione e la Bei ritengono che il Fondo avrà un
effetto moltiplicatore fino a 15 volte. Entrambe le istitu-
zioni ritengono che questo investimento sarà anche po-
tenziato dall’effetto leva dei fondi strutturali.
La logica alla base dell’effetto moltiplicatore è che la per-
centuale di capitale pubblico utilizzato come garanzia di
rischio stimolerà una quota molto più elevata di capitali
privati da investire in progetti.
I ventotto Stati membri sono stati invitati a contribuire al
Fondo, direttamente o attraverso le banche di sviluppo
nazionali e gli investitori privati. Dopo l’approvazione del
Feis dal Consiglio e dal Parlamento europeo, l’operativi-
tà é prevista per il mese di giugno con gestione e sede
presso la Banca europea per gli investimenti.
Secondo la Commissione europea questi investimenti sup-
plementari dovrebbero concentrarsi sulle infrastrutture,
in particolare nelle reti a banda larga e le reti elettriche,
nonché in infrastrutture di trasporto in centri industriali;
nel campo dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione;
energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.
Dovrebbe interessare importanti risorse a progetti che pos-
sono aiutare i giovani a tornare a trovare posti di lavoro.
Per essere selezionato ogni progetto deve rispondere a
vari criteri: possedere valore aggiunto a livello europeo
(e sostenere gli obiettivi comunitari), essere autososteni-
bile e iniziare al più tardi nei prossimi tre anni. Vi è quin-
di una ragionevole aspettativa di investimenti nel perio-
do 2015-2017.
Gli Stati membri dell’Ue hanno già in parte inviato la lo-
ro “lista dei desideri” e a oggi ci sono 1.800 progetti, ma
non tutti saranno finanziati. Le aree prioritarie saranno tra-
sporti, energia, ricerca e formazione. Saranno considerati
prioritari anche progetti che non hanno trovato altri finan-
ziamenti convenzionali, ma il cui modello di business ha
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