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CIVILTÀ DEL LAVORO
II - 2015
senso perché presenta una
“dimensione europea”.
Dei 315 miliardi finali, 240
saranno destinati a proget-
ti strategici, 75 a piccole e
medie imprese.
L’Italia ha annunciato la
partecipazione al fondo
attraverso la Cassa Depo-
siti e Prestiti con 8 miliar-
di di euro che serviranno a finanziare piattaforme di pro-
getti prevalentemente di interesse nazionale.
Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha spiegato
che è fondamentale che i progetti costituiscano opportu-
nità di investimenti aggiuntive a quelle che sarebbero at-
tuate in una condizione di mercato senza intervento pub-
blico e che i criteri di allocazione delle risorse del Piano
Juncker nel suo complesso siano non politici ma macro-
economici, cioè privilegino i settori dove gli investimenti
in passato sono caduti di più, e microeconomici, cioè pri-
vilegino progetti meritevoli ma che non sono finanziati a
causa di inefficienze nell’allocazione del mercato.
Il Piano Juncker rappresenta, a mio avviso, un’occasione
unica per il rilancio degli investimenti infrastrutturali, no-
nostante la situazione macroeconomica di elevato debi-
to pubblico e deficit.
La priorità assoluta è che non si ripetano gli errori del pas-
sato e le risorse non vadano sprecate in progetti di dub-
bia utilità, ma servano per
aumentare la competitivi-
tà della nostra economia,
mettendo il Paese al pas-
so dei migliori in Europa.
Si tratta peraltro di un’op-
portunità per intervenire
su un settore che mi sta
particolarmente a cuore
e cioè quello portuale, ri-
spetto al quale alcune cose sono state fatte ma molto ri-
mane ancora da fare per adeguare la dotazione infrastrut-
turale e, soprattutto, la cultura gestionale di alcuni porti al
livello dei riferimenti mondiali, aumentando così la com-
petitività del trasporto marittimo che è un settore asso-
lutamente strategico per un Paese con le caratteristiche
geografiche dell’Italia.
•
Gianluca Grimaldi, è stato nominato Cavaliere del
Lavoro nel 2014. È a capo del Gruppo Grimaldi,
azienda di famiglia attiva nell’armamento, con 7
compagnie di navigazione e oltre 100 navi, che
toccano più di 110 scali in 47 paesi. Oltre 10 mila i
dipendenti, tra personale marittimo e di terra.
LA PRIORITÀ È CHE NON SI
RIPETANO GLI ERRORI DEL
PASSATO E CHE LE RISORSE
SERVANO PER AUMENTARE
LA COMPETITIVITÀ DELLA
NOSTRA ECONOMIA