Civiltà del Lavoro, n. 2/2015 - page 26

CIVILTÀ DEL LAVORO
II - 2015
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inefficienze, sprechi, corruzione e criminalità organizzata.
La “rivoluzione” del processo di accumulazione è la pri-
ma riforma di struttura in Italia, in particolare per le in-
frastrutture fisiche, e dovrebbe investire quattro principali
fasi: 1) la valutazione ex ante dei progetti da parte di una
unità tecnica cen-
trale (di carattere
pubblico ovvero di
agenzia privata/
pubblica) sulla ba-
se di priorità eco-
nomiche e sociali,
tenendo conto de-
gli effetti rete, co-
munque con tasso
economico di ritor-
no positivo e evi-
tando la trappola
della “cattura po-
litica” dei proget-
ti; 2) la selezione/
valutazione credi-
tizia con l’esigen-
za di regole certe
e attenta anali-
si di rischi e tem-
pi di realizzazione;
3) l’attuazione e la
realizzazione: pro-
curement efficien-
ti con ben definite
responsabilità or-
ganizzative, stazio-
ni appaltanti effica-
ci, efficienti e “integre”, monitoraggio di budget, tempi ed
efficacia di esecuzione, con particolare riferimento al col-
laudo; 4) la valutazione ex post con esame a consuntivo
di costi/tempi di esecuzione rispetto a quelli inizialmen-
te stabiliti e accertamento delle cause di scostamento e
di eventuali responsabilità civili e penali.
Tali fasi sono analiticamente e operativamente distinte, ma
richiedono indirizzo unitario e regia integrata. È necessario
ricomprendere nella rivoluzione delle procedure gli investi-
menti delle amministrazioni centrali e quelli realizzati da
amministrazioni/enti territoriali e da società di pubblica
utilità. Un processo efficiente di accumulazione del capitale
pubblico è condizione necessaria per attrarre investimenti
privati, evitando il crowding-out, favorendo anzi il crowding-
in e moltiplicando le risorse disponibili per gli investimenti
a lungo termine. È stata sottolineata l’esiguità delle risorse
destinate al Feis, anche per l’opposizione di alcuni paesi ai
contributi diretti. Ma l’utilizzo delle piattaforme nazionali
e un’appropriata governance del fondo possono orienta-
re il rilancio degli investimenti. In Italia il settore pubblico
deve fornire rego-
le certe e traspa-
renti e consentire
idonei incentivi, ad
esempio attraver-
so crediti d’impo-
ste e garanzie na-
zionali. Su queste
basi e su queste
premesse sta al
settore produttivo
accettare e vince-
re le sfide impren-
ditoriali per la rea-
lizzazione di “buoni
investimenti”.
Non tutti i progetti
italiani sin qui pre-
sentati rispettano
questi principi, co-
me lo stesso mini-
stro Delrio ha indi-
cato, sottolineando
l’esigenza di nuove
linee guida e diver-
si meccanismi ope-
rativi in particolare
sulla legge Obietti-
vo. È un impegno
per il rilancio dell’economia italiana che i Cavalieri del La-
voro sapranno affrontare e vincere.
FEIS
x 3
PRODOTTI BEI
Long-Term Senior Debt per progetti
a rischio elevato
Prestiti subordinati
Equity e quasi-equity
Infrastrutture sociali
Infrastrutture nei trasporti
Broadband
Innovazione
Ricerca
Fondi per le pmi
PROGETTI
Fondi di investimento
Energia
Efficienza energetica
Energia rinnovabile
Educazione
PRODOTTI FEI
Venture Capital
Garanzie
Securitisation
Growth finance
Il fondo sarà utilizzato come garanzia per nuove attività della BEI e FEI
x 5
Altri investitori potranno partecipare in considerazione della finanziabilità dei singoli progetti
*1€dicontribuzioneUE>3€di nanziamentiBEI/FEI>15€di investimenticomplessivi
Fig. 2 - L’effetto moltiplicativo del Piano
Rainer Stefano Masera è stato nominato Cavaliere
del Lavoro nel 2002. È stato amministratore delegato
e presidente del Gruppo San Paolo Imi, presidente
Banca Fideuram, vicepresidente Abi e Ministro del
bilancio e della programmazione
nel governo Dini. È professore di politica economica
dell'Università Guglielmo Marconi di Roma.
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