CIVILTÀ DEL LAVORO
II - 2015
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be dovuto investire più di 540 miliardi di euro secondo le
stime di esecutivo comunitario e Bei.
La ragione principale avanzata per spiegare la persisten-
te debolezza dei livelli di investimento è il basso livello
di fiducia degli investitori che si traduce inevitabilmen-
te nell’incapacità di assunzione di rischi. È quindi neces-
sario rompere il circolo vizioso di sfiducia e mancanza di
investimenti.
Per rimettere l’Ue sulla strada della crescita e della crea-
zione di posti di lavoro, l’attuale esecutivo Ue ha propo-
sto all’inizio del mandato a novembre scorso, un piano
di investimenti di 315 miliardi di euro, noto anche co-
me “Piano Juncker”, che ha come obiettivi rafforzare la
competitività dell’Europa e stimolare gli investimenti per
creare posti di lavoro.
Il piano di investimento si basa su tre assi: mobilitare
»
DA QUANDO
la crisi economica e finanziaria ha
colpito l’Europa, i livelli di investimento sono diminuiti, in
alcuni Stati membri anche drasticamente.
Nella seconda metà dello scorso anno gli investimenti in
Europa sono stati inferiori del 15% rispetto al 2007, pri-
ma della crisi. Rispetto al picco di quell’anno, secondo la
Commissione europea e la Banca europea per gli investi-
menti, gli investimenti sono diminuiti di 430 miliardi di
euro. L’Italia è tra i paesi dove il calo degli investimenti è
stato più pronunciato in questi ultimi anni (-25%). Peggio
hanno fatto solo il Portogallo (-36%), la Spagna (38%),
l’Irlanda (-39%) e la Grecia (-64%).
La caduta degli investimenti, di conseguenza, sta ritardan-
do la ripresa economica nell’Unione europea e in maniera
ancor più significativa nella zona euro. Ad esempio, per
tenere il passo con gli Stati Uniti, l’Unione europea avreb-
OCCASIONE
UNICA
di Gianluca Grimaldi, Presidente Grimaldi Compagnia di Navigazione
L’Italia sfrutti il Piano Juncker per rilanciare gli investimenti sopratutto nelle infrastrutture
Lussemburgo, sede della Bei