Civiltà del Lavoro, n. 2/2015 - page 47

CIVILTÀ DEL LAVORO
II - 2015
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INCHIESTA
Ad esempio ogni due anni celebriamo la cosiddetta “Glo-
bal Dinner”, che ha come obiettivo di riunire in un’unica
serata i dipendenti di tutto il mondo e le loro famiglie; il
“Trofeo Pippo Neri” o “Le Olimpiadi di Laura”, occasioni
ludiche e divertenti dove i protagonisti sono i dipenden-
ti di Geico e del Gruppo. Il welfare sviluppato in Geico è
dunque fortemente basato sulla centralità dell’individuo
e sulla consapevolezza che il lavoratore dipendente, pri-
ma di essere tale è una persona, con delle emozioni, dei
sentimenti, una dignità e orgoglio personale.
Da sempre Geico crede negli individui e nella loro crescita
umana e professionale poiché esse costituiscono la vera
ricchezza dell’azienda. Per questo ho fortemente voluto
dedicare un intero piano alla cultura e alla formazione; è
qui che nasce il “Campus Pippo Neri”, in onore del fon-
datore dell’azienda, Giuseppe Neri.
Quest’area è costituita da cinque sale che prendono il no-
me da personaggi italiani di lustro della scienza ed è in-
teramente dedicato alla cultura intesa come formazione
e continuo accrescimento delle competenze dei dipen-
denti, che ogni venerdì (denominati “I venerdì della for-
mazione”) sono impegnati in corsi di formazione e ag-
giornamento delle più svariate aree, da quelle tecniche a
quelle di carattere manageriale.
Da qui nasce l’idea di Campus sul modello universitario
americano, dove lavoro e cultura si fondono in un perfet-
Ali Reza Arabnia, è stato nominato Cavaliere
del Lavoro nel 2014 per l’industria meccanica. È
presidente e CEO di Geico, leader mondiale nella
produzione di impianti completi ad alta tecnologia
per la verniciatura delle scocche per le principali case
automobilistiche. È presente in Europa, Asia, Brasile e
Russia con 5.000 dipendenti.
to equilibrio. Il benessere e il welfare di un’azienda non
possono prescindere dal rispetto delle diverse generazio-
ni che in essa convivono poiché entrambi sono volti ed
esperienze che costituiscono un patrimonio umano dal
valore inestimabile. Da qui il mio grande rispetto per chi
ha dedicato buona parte della propria vita all’azienda, la
cui esperienza viene continuamente valorizzata, ma allo
stesso tempo ho una calorosa fiducia nei giovani dell’a-
zienda, portatori di nuove energie e nuove idee.
A questo scopo ho creato il J-Next, un gruppo che riunisce
tutti coloro che hanno meno di 30 anni e vogliono dare
un contributo non solo all’azienda, ma anche alla comu-
nità. Infatti ci siamo impegnati attraverso questo proget-
to ad accogliere nella nostra azienda, indipendentemen-
te dalle effettive necessità del momento, 20 neolaureati
con lo scopo di inserirli in un percorso formativo e pro-
fessionale. Tutto questo per cercare di far fronte, con un
piccolo ma significativo contributo, alle problematiche del
contesto socioeconomico del nostro Paese.
Credo profondamente che ciascuno di noi, e in partico-
lare un imprenditore, debba impegnarsi per migliorare il
territorio e la comunità nella quale opera.
E credo che il nostro contributo seppur importante, non
sia mai abbastanza; è necessario auspicare a voler fa-
re sempre di più. Insieme alla mia famiglia, e al di fuo-
ri dell’azienda, abbiamo lanciato da poco anche un nuo-
va iniziativa, la Fondazione Pardis Onlus. In particolare il
progetto “Gate Bridge” si propone di fare da ponte tra i
giovani e le imprese presso cui avranno la possibilità di
iniziare un percorso professionale attraverso uno stage
totalmente finanziato dalla Fondazione stessa. Questo è
l’inizio, ma ci sono tanti nuovi progetti che sono pronti
per essere lanciati.
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