Civiltà del Lavoro, n. 6/2014 - page 85

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INTERVISTA
CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2014
Cinque anni fa ha promosso un progetto di rivitaliz-
zazione della filiera cerealicola della sua regione. Co-
me è stato accolto e come sta andando?
Il progetto di filiera “Armando” nasce dal nostro legame
con la terra, con il mondo di valori di onestà e genuinità
della migliore tradizione contadina italiana.
L’Irpinia, la nostra provincia, è terra di agricoltura e anche
di grano, ma questa dimensione per troppo tempo è sta-
ta quasi emarginata nel sentimento diffuso.
E invece il significato più profondo del rapporto tra uomo
e agricoltura è un valore assoluto che andava riscoperto.
La pasta è solo grano duro ed è quindi una diretta emana-
zione del mondo agricolo: a noi il compito di trasformare
in una pasta di alta qualità un prodotto agricolo, ricco di
proprietà ma anche di suggestioni e valori.
All’inizio il tentativo di coinvolgere gli agricoltori, soprat-
tutto quelli del Sud Italia, non è stato sempre facile, ma
col tempo è nata una vera comunità, unita dagli stessi va-
lori e da rispetto reciproco.
Oggi la filiera si compone di oltre mille aziende agricole
che coltivano grano italiano di altissima qualità solo per il
marchio “Grano Armando”: questo è il risultato più bello,
l’aver dimostrato con i fatti che si può fare rete per crea-
re valore e migliorare la condizione di tutti, consumato-
re compreso.
Sostiene numerose iniziative culturali e sociali. Di qua-
li, in particolare, è più orgoglioso?
Non credo di essere particolarmente meritevole, soprat-
tutto perché in momenti di difficoltà diffusa come questi
si ha la sensazione di non fare comunque mai abbastan-
za. Credo che l’iniziativa più particolare degli ultimi tem-
pi, coerente con i valori che perseguiamo con l’attività di
impresa, sia stata quella di aver ospitato negli ambienti
di fabbrica una mostra permanente della durata di oltre
un anno con quasi cento esposizioni pittoriche e sculture
contemporanee, opera del maestro irpino Spiniello, tutte
ispirate alla vita, alla tradizione e alla saggezza contadi-
na, alla poesia che nasce dal rapporto tra uomo e natura.
È stato un modo nuovo per avvicinare la cultura del lavo-
ro e la realtà della fabbrica al mondo che ci circonda e dal
quale dipendiamo, quella terra che, attraverso la lavora-
zione del grano e della pasta, cerchiamo di valorizzare e
far apprezzare in Italia e nel mondo.
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