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INTERVISTA
CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2014
propri reparti produttivi, si è rivelata un’ottima occasione di
confronto con il grande pubblico, che si è spesso dimostrato
affascinato dai diversi processi di lavorazione della pelle.
Fornisce pelli da un lato per il calzaturiero e l’arreda-
mento, dall’altro al settore automotive. In quale fra
questi intravede più opportunità di crescita?
La pelle, per le sue caratteristiche di resistenza, elastici-
tà, leggerezza, morbidezza e traspirazione che la rendo-
no superiore a qualsiasi altro materiale tessile, è in tutti
i settori un materiale sempre più richiesto nel mercato.
La nostra azienda, in particolare, è impegnata da più di 60
anni nella ricerca e nello sviluppo di pelli che, a seconda
del prodotto finale al quale andranno destinate, presen-
tino caratteristiche tecniche specifiche, ad esempio l’im-
permeabilità per prodotti come gli stivali dei pompieri o
per le pedule della Protezione Civile o proprietà ignifu-
ghe per aerei, teatri o ambienti destinati al pubblico e co-
sì via. La Dani è in grado quindi di offrire, con il miglior
rapporto qualità-prezzo, pellame di altissima qualità nei
più diversi settori.
Fatta eccezione per lo stabilimento in Tunisia, che si
occupa del servizio taglio, i suoi stabilimenti produt-
tivi sono in Italia. Cosa trova qui che altrove non c’è?
Le mie radici sono venete, anzi arzignanesi, amo la mia
terra e nutro verso di essa una profonda gratitudine. La
Dani ha deciso di mantenere il completo ciclo produttivo
nel nostro amato Paese, l’Italia, anche se le attività di ta-
glio e cucito sono state da poco avviate in paesi limitro-
fi ai nostri (Tunisia e Slovenia) per rimanere più compe-
titivi nel mercato.
L’impegno della Dani è coniugare un convinto attacca-
mento alle origini con l’innovazione tecnologica e la qua-
lità dei prodotti, sempre nel rispetto dell’ambiente e con
estrema riconoscenza verso le maestranze che, attraver-
so la loro dedizione e impegno, hanno contribuito a for-
mare la grande famiglia che è oggi la Dani.
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