Civiltà del Lavoro, n. 1/2015 - page 17

CIVILTÀ DEL LAVORO
I • 2015
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UN SETTORE
con circa 58.000 imprese, secondo com-
parto del manifatturiero; 385.000 addetti, in aggiunta ai
produttori agricoli che si stimano essere un milione circa.
Un appuntamento importante per reclamizzare la “dieta
mediterranea“ per una sana alimentazione.
L’Expo è anche una vetrina preziosa per far conoscere e
difendere i prodotti originali garantiti dai decreti di origi-
ne controllata e difesi dai Consorzi di tutela contro il falso
made in Italy, che si avvale di nomi ed immagini che si
richiamano a quelli originali e ingannano i consumatori,
come la “Mozzarì“ made in Usa, il “San Daniele Ham“ ca-
nadese e il “Parmesan“ spagnolo.
Ed allora quale migliore opportunità dell’Expo di Milano
per raccontare una best practice tutta italiana?
Da valorizzare ancora di più se consideriamo che riguar-
da il settore dell’allevamento, ambito nel quale sono pa-
esi come l’Olanda e la Danimarca ad avere una tradizione
più consolidata e a dettare le linee guida. L’Expo, proprio
per la sua attenzione alla sostenibilità e al corretto dialo-
go fra agricoltura e cura del pianeta, rappresenta infatti
la sede ideale per una seria riflessione sulle potenzialità
dell’esportazione dell’allevamento bufalino. Quella della
mozzarella di bufala campana, infatti, non è soltanto la
storia di un prodotto conosciuto in tutto il mondo. È anche
l’esempio di un know how maturato nel corso dei decen-
ni. Un sapere che se adeguatamente esportato potrebbe
offrire un supporto laddove il problema della scarsa ali-
mentazione, in particolar modo di quella di origine ani-
male, è presente.
Per valorizzare il made in italy potrebbe essere infatti inte-
ressante far conoscere i risultati ottenuti dai nostri alleva-
tori, grazie al miglioramento genetico del patrimonio zo-
otecnico, nei paesi dove il bufalo è presente con un gran
numero di capi, ma prevalentemente adoperati come ani-
mali da traino. La frugalità e la rusticità dei bufali potrebbe
essere di valido aiuto per quelle zone dove le condizio-
ni pedo-climatiche rendono difficoltoso l’allevamento dei
bovini, così come del resto nel recente passato avveniva
anche da noi. Esportare soggetti bufalini di buona gene-
alogia, o anche semplicemente seme di tori selezionati,
potrebbe essere un importante contributo dato dall’Italia
»
Alfredo Diana
STORIA
DI UN
“MADE IN”
DI
VALORE
di Alfredo Diana, Presidente emerito Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro
Expo 2015, una vetrina importante per presentare le nostre migliori produzioni agroalimentari
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