Civiltà del Lavoro, n. 1/2015 - page 27

IL 2015
presenta ad oggi un insieme di condizioni fa-
vorevoli alla ripresa economica. Il prezzo del petrolio è di-
minuito e l’Italia, paese trasformatore per eccellenza, può
beneficiare di una bolletta energetica più leggera; l’euro
si è deprezzato rispetto al dollaro, dando una mano co-
sì alle nostre esportazioni; i tassi di interesse pagati dalle
aziende sono scesi dal 3,6% di settembre 2013 al 2,6%
dello scorso dicembre e ciò potrebbe favorire, in poten-
za, la domanda di credito delle imprese; infine, è partito
da poche settimane il Quantitative Easing, ovvero il mas-
siccio acquisto di titoli di stato da parte della Banca cen-
trale europea, che dovrebbe accrescere la liquidità circo-
lante e quindi teoricamente far ripartire l’erogazione di
credito alle imprese.
Investimenti industriali
Cosa sta accadendo sul fronte degli investimenti indu-
striali, la cui ripresa è considerata cruciale per imboccare
definitivamente la via d’uscita dalla crisi? Secondo i da-
ti illustrati da Confindustria durante l’audizione alle Com-
missioni riunite di Finanze e Attività produttive in merito
al decreto legge 24 gennaio 2015, qualche segnale po-
sitivo si intravede: nel quarto trimestre del 2014, infatti,
la produzione di beni di investimento è risalita, dopo due
trimestri consecutivi di calo, dell’1,6% sul precedente.
L’Ucimu riferisce che gli ordini di macchine utensili sono
aumentati del 19,1% rispetto a un anno prima. “Su que-
sta performance - spiegano i tecnici di Viale dell’Astrono-
mia - ha certamente inciso l’entrata in funzione della
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