Civiltà del Lavoro, n. 1/2015 - page 33

CIVILTÀ DEL LAVORO
I - 2015
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INCHIESTA
Claudio De Vincenti
menti, a fronte di un investimento medio per impresa di
300.000 euro. È una delle misure di stimolo agli investi-
menti varate dal Governo che stanno contribuendo signi-
ficativamente alla ripresa degli investimenti di cui, come
dicevo, si avvertono i sintomi e che ritroviamo nelle sti-
me degli osservatori. Ci aspettiamo un analogo tiraggio
sul nuovo plafond elevato a cinque miliardi dalla legge
di stabilità e l’utilizzo degli ulteriori spazi creati con l’In-
vestment Compact.
Nel decreto legge sull’Investment Compact è stata
recepita la proposta sulle “Pmi innovative”, che age-
vola le piccole aziende più attive sul fronte della ri-
cerca e dello sviluppo. Riuscirà, secondo lei, a fare da
traino alle altre?
Dal punto di vista numerico, si tratta certamente di una
fetta minoritaria del nostro tessuto produttivo: da nostre
stime dovrebbero essere circa 70.000 imprese. Si tratta
tuttavia di una componente particolarmente dinamica, a
forte potenzialità di crescita e dall’elevata capacità di trai-
no dell’intera filiera dell’innovazione.
Il riconoscimento di questa categoria nel nostro ordina-
mento giuridico e l’estensione di gran parte dei benefici
finora previsti per le start up innovative, genereranno un
effetto emulazione in grado di raddoppiare in poco tem-
po la platea di Pmi innovative.
L’innovazione a tutti i livelli, grandi e piccole imprese, è la
leva strategica fondamentale per il consolidamento della
competitività di medio e lungo termine del sistema eco-
nomico italiano. E gli investimenti in innovazione posso-
no avere una funzione di traino anche nell’immediato,
tanto più alla luce dell’entrata in vigore del credito d’im-
posta R&S e del “patent box” varati con la legge di Sta-
bilità. Ma vorrei ricordare che la politica del Governo ha
fornito stimoli all’insieme del mondo delle imprese, non
solo alle Pmi innovative: dal taglio dell’Irap alla decontri-
buzione sui nuovi assunti, dalla Nuova Sabatini al credito
d’imposta per investimenti incrementali al rafforzamen-
to del Fondo centrale di garanzia.
Risorse potrebbero arrivare anche dagli investitori
esteri. Ci sono segnali positivi in tal senso?
Decisamente sì. Basti pensare all’interesse degli investito-
ri esteri che si è già concretizzato nel 2014 in operazioni
come Ansaldo Energia, CDP Reti, Piaggio Aero o la stessa
Lucchini di Piombino e, ancor più di recente, in un’ope-
razione come quella Ansaldo STS e Breda. Un attivismo,
quello degli investitori stranieri, che testimonia come in
Italia vi siano molte opportunità e molte eccellenze par-
ticolarmente apprezzate dai mercati. Da questo punto di
vista, semmai, sarebbe il momento che anche gli inve-
stitori italiani diventassero più intraprendenti.
Comunque, segnali importanti di riscoperta del nostro
Paese li riscontriamo a tutti i livelli, favoriti dal profondo
processo di riforme che sta rendendo l’Italia un Paese più
attrattivo: dal Jobs Act al taglio del costo dell’energia, dal-
la riduzione dell’imposizione fiscale alle liberalizzazioni.
Dal 2008 ad oggi numerose sono state le crisi azien-
dali, alcune delle quali risolte come nel caso dell’E-
lectrolux. Ci sono i presupposti affinché trovino una
soluzione quelle ancora aperte, a partire per esempio
dall’Ilva di Taranto o da quella del Sulcis Iglesiente?
Come è noto nel corso del 2014 sono state trovate rispo-
ste positive per oltre 40 situazioni di crisi, non solo per
Electrolux. Continuiamo il nostro lavoro sulle altre crisi che
sono rimaste aperte e non intendiamo gettare la spugna
su nessuna di esse. Per quanto riguarda Ilva l’approvazio-
ne, una settimana fa, del decreto legge per l’amministra-
zione straordinaria e per il risanamento dell’area di Ta-
ranto ha sbloccato risorse importanti per il risanamento
ambientale e la ripresa produttiva. Per quanto riguarda il
Sulcis Iglesiente, abbiamo definito con la Regione le con-
dizioni di contorno che possono favorire il negoziato sullo
stabilimento Alcoa; sono ormai definite tutte le condizio-
ni previste dal Protocollo d’intesa per Eurallumina, abbia-
mo varato la zona franca per le piccole imprese dell’area
e stanno prendendo corpo le iniziative della Regione per
bonifiche e infrastrutture.
(s.t.)
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