CIVILTÀ DEL LAVORO
I - 2015
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INCHIESTA
cosiddetta Nuova Sabatini, grazie alla quale dall’avvio di
operatività della misura (aprile 2014) sono stati già deli-
berati circa 4.200 finanziamenti per 1,2 miliardi di euro”.
“Molte domande - si legge ancora nel testo - sono in cor-
so di istruttoria e il rifinanziamento della misura, previsto
dalla legge di Stabilità, per il 2015 consentirà di sostene-
re la tendenza positiva osservata”.
Gli investimenti sono fondamentali per due ordini di moti-
vi: da un lato rappresentano una componente importante
della domanda finale, dall’altro “sono il principale veicolo
attraverso il quale le innovazioni tecnologiche vengono
incorporate e diffuse nel sistema economico e quindi de-
terminano un aumento della produttività e dello sviluppo
economico”. A quest’ultimo proposito vale la pena ricor-
dare come proprio il decreto legge in questione abbia in-
trodotto, riconoscendone dunque la specificità, la catego-
ria delle cosiddette “Pmi innovative”, ovvero quelle Pmi
che presentano un forte potenziale di crescita (misurabi-
le sulla base di specifici requisiti, ndr).
A queste imprese vengono, dunque, estese alcune del-
le agevolazioni previste per
le startup innovative, quali ad
esempio la riduzione degli oneri
per l’avvio di impresa o la pos-
sibilità di finanziarsi attraverso
lo strumento del crowdfunding.
A livello generale vanno segna-
lati altri piccoli segnali positivi
fra i quali, ad esempio, una lie-
ve ripresa del mercato immo-
biliare, che nel terzo trimestre
del 2014 ha fatto segnare un rialzo del 3,7% su base an-
nua per le compravendite, e un aumento della fiducia da
parte di imprese e di consumatori segnalata a febbraio
scorso dall’Istat. Sul fronte degli investimenti, tuttavia, il
terreno da recuperare resta comunque molto, se pensia-
mo che dal picco del primo trimestre 2008 al terzo tri-
mestre 2014 la spesa in beni capitali è diminuita di oltre
un quarto (-28%) e quella in costruzioni di circa un terzo.
Infrastrutture più produttive
Il rilancio degli investimenti pubblici e delle infrastrutture
dipendono secondo il Governo da due fattori: il primo è
di natura internazionale. Se l’Europa si convince che per
la crescita serve una certa flessibilità, anche in Italia ci sa-
ranno certamente più possibilità di rilanciare gli investi-
menti infrastrutturali.
La seconda condizione, invece, dipende da noi: poiché
non possiamo appesantire i conti pubblici, occorre pun-
tare non solo sulla quantità, ma anche sulla qualità degli
investimenti in infrastrutture: quindi lotta senza quartiere
agli sprechi, alle inefficienze, al-
le rendite di posizione, alla cor-
ruzione. Occorre intraprendere
un nuovo percorso di aumento
degli investimenti infrastruttu-
rali, ma accompagnato da un
lato a una maggiore produttivi-
tà di tali investimenti, dall’altro
a una costante riduzione della
spesa pubblica corrente.
Tra le priorità del Governo
»
L'INDEBOLIMENTO
DELL'EURO E IL CALO
DEL PREZZO DEL PETROLIO
POTREBBERO AIUTARE.
MA SI SPERA ANCHE
NEL QE DI DRAGHI