Civiltà del Lavoro, n. 1/2015 - page 43

CIVILTÀ DEL LAVORO
I - 2015
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INCHIESTA
li operiamo da anni in integrazione, testimoniano questo
successo industriale, per tutti noi motivo di grande orgo-
glio. Questo rappresenta oggi il “nuovo Rinascimento” che
conoscemmo negli anni Sessanta, una sfida certo diver-
sa, dove però ancora una volta l’Italia può giocare il suo
ruolo da protagonista, ed in molti casi lo sta già facendo,
creando nuove occasioni di lavoro.
Abbiamo compreso con le nostre esperienze che la for-
mula per competere ai giorni nostri è fatta di massa criti-
ca, qualità, oltreché di grande competenza professionale,
in un sistema che lascia pochi spazi all’improvvisazione;
le imprese manifatturiere trovano la loro chiave di vol-
ta nell’ottimizzazione dei processi logistici, quale fattore
competitivo nei mercati vasti.
L’Italia ha molto investito nel passato in infrastrutture, co-
struendo un complesso ed avanzato reticolo di asset, an-
cora oggi largamente utilizzate dopo importanti manu-
tenzioni straordinarie, oggi siamo chiamati a un nuovo
salto qualitativo, anch’esso epocale, fatto di scelte strate-
giche nelle opere pubbliche su cui puntare, per migliorar-
ne efficienza e qualità, per competere nel villaggio globa-
le. Nasce qui la grande scommessa, un grande patto tra
pubblico e privato per accompagnare questa nuova fase
economica, che non può non vedere le imprese parte at-
tiva nelle scelte che il Governo dovrà porre in essere per
gestire questo cambiamento, e la logistica, quale facilita-
tore dei sistemi di produzione e di consumo, assume un
ruolo chiave per una crescita ordinata.
L’Europa si è dotata di strumenti strategici per la compe-
titività di sistema. I grandi corridoi europei hanno nei fatti
disegnato un network multimodale che ha stabilito quali
debbono essere le priorità nel rilancio degli investimen-
ti, quali le aree deputate a competere la partita globale
e il nostro Paese gioca un ruolo primario in tutto questo.
Dobbiamo quindi cogliere appieno le opportunità rappre-
sentate dal corridoio Genova-Rotterdam, dal corridoio che
corre lungo tutta l’Italia e che raggiunge il Nordeuropa (il
cosiddetto corridoio 1), l’asse trasversale Lisbona-Kiev che
corre lungo tutta la nostra pianura padana formando due
intersezioni che saranno strategiche per il sistema degli
scambi europei, dobbiamo accompagnare con investimenti
congiunti lo sviluppo di queste aree, come pure i porti
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L’ITALIA HA MOLTO INVESTITO NEL PASSATO
IN INFRASTRUTTURE. OGGI SIAMO CHIAMATI A UN NUOVO
SALTO QUALITATIVO FATTO DI SCELTE STRATEGICHE
NELLE OPERE PUBBLICHE SU CUI PUNTARE
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