Civiltà del Lavoro, n. 1/2015 - page 41

CIVILTÀ DEL LAVORO
I - 2015
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INCHIESTA
per decenni nel futuro è in grado di produrre immediati
e concreti risultati positivi.
Nelle grandi opere, inevitabilmente, affiorano sempre
forze contrarie per motivi ideologici o anche solamente
per meri motivi di interesse; forze che pongono critiche,
spesso pretestuose, per rallentare o addirittura bloccare
lo sviluppo di opere essenziali.
Nel nostro caso una delle critiche è stata quella legata
all’idea che, tramite il sistema tariffario, secondo la vul-
gata comune il costo dell’opera ricadrebbe per intero sul-
la collettività.
È interessante, e per qualcuno certamente sorprendente,
evidenziare che poiché oltre la metà dei passeggeri e dei
vettori che atterra e riparte da Fiumicino sono stranieri, il
progetto di sviluppo sarà finanziato per oltre il cinquanta
per cento da passeggeri e compagnie non italiane: un’op-
portunità certo da non perdere, che si traduce, di fatto, in
una responsabilità verso il Paese.
Atlantia, guidata da un management capace e con strut-
ture operative di eccellente livello, a fianco di questo im-
portante progetto di sviluppo aeroportuale, ha lanciato da
anni un altro ed egualmente significativo piano di inve-
stimenti nelle grandi opere autostradali del valore com-
plessivo di oltre 20 miliardi di euro (quasi metà dei quali
già realizzati alla fine del 2014).
È un’altra espressione dell’equazione investimenti e svi-
luppo economico che il nostro Gruppo ha messo in cam-
po nel settore delle infrastrutture italiane.
E in tema di autostrade non posso evitare di ricordare, a
fianco di questi che possiamo considerare due progetti in
positiva fase di esecuzione, anche una mancata opportu-
Gilberto Benetton è stato nominato Cavaliere
del Lavoro nel 2002. È presidente di Edizione,
finanziaria della famiglia Benetton. Attraverso
Edizione ha sviluppato nel mondo una rete di società
internazionali presenti nelle infrastrutture e nella
produzione di beni e servizi. È presidente di Autogrill.
nità: per il nostro Gruppo ma, io credo, soprattutto per il
Paese. Quell’operazione di fusione alla pari tra autostrade
italiane e spagnole che avevamo ideato nel 2006 e che
non fu capita né apprezzata dal mondo politico e istitu-
zionale di allora, e che ha impedito la costituzione di un
campione europeo e mondiale delle autostrade a paga-
mento; un’operazione che, tra i tanti vantaggi, avrebbe
consentito di mettere in campo oltre 13 miliardi di euro
di cash flow aggiuntivo, a disposizione del sistema infra-
strutturale italiano e di cui certamente il Paese avrebbe
potuto e saputo beneficiare.
Ma è nella natura dell’imprenditore guardare avanti e ai
progetti in corso, intendo quindi dedicare il mio tempo e
le mie energie nei prossimi anni, oltre naturalmente al-
le altre attività in cui la holding Edizione è impegnata, a
questi due programmi di investimento infrastrutturale di
Atlantia, di grande importanza per il futuro dell’Italia e
della sua economia.
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