Civiltà del Lavoro, n. 1/2015 - page 46

CIVILTÀ DEL LAVORO
I - 2015
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INCHIESTA
come motore per la ripresa dell’economia, prevedendo
nel decreto legge “Sblocca Italia” quasi quattro miliardi
di euro per l’accelerazione di interventi infrastrutturali, è
certamente apprezzabile; tuttavia, le risorse messe a di-
sposizione e il loro profilo temporale eccessivamente lun-
go non sono in grado di avere un impatto immediato sul
settore delle costruzioni e sul mercato interno, come in-
vece l’attuale situazione economico-finanziaria del Paese
richiederebbe con urgenza.
La risposta del Governo è giusta, però non è sufficiente a
invertire il ciclo e anche nel 2015 gli effetti sui livelli pro-
duttivi saranno probabilmente limitati.
Insomma, seguendo le indicazioni della teoria economi-
ca e di tutti gli analisti che riconoscono come, puntando
sugli investimenti in infrastrutture, si percorra la strada
migliore per sostenere la ripresa – del resto è una scel-
ta chiara anche della Commissione Europea col suo Piano
Juncker – “Sblocca Italia” e legge di stabilità hanno cer-
cato di dare un po’ di ossigeno e, dunque, ripeto: la rotta
è giusta ma, considerando il contesto nel quale ci trovia-
mo, lo stimolo è insufficiente. In base a una serie di mi-
suratori, si calcola che un miliardo di euro investito in in-
frastrutture abbia un effetto moltiplicatore diretto di 1,7
miliardi di euro, che sale a oltre 3,3 miliardi se si consi-
dera a cascata tutto l’indotto.
Non esiste un altro comparto economico che possa van-
tare questi numeri, proprio in ragione della complessità
e dei molteplici rapporti e collegamenti dell’edilizia con
altri ambiti di attività nel sistema economico. L’effetto
domino che potrebbe avere il rilancio del mercato delle
costruzioni sul Pil del Paese è incomparabilmente mag-
giore rispetto a qualsiasi altro settore. Alcuni Stati, sia in
Europa che oltreoceano, lo hanno già fatto ed hanno già
invertito la tendenza.
Non sto dicendo naturalmente che non si debba fare at-
tenzione ai conti: se siamo arrivati al punto in cui ci tro-
viamo oggi, è proprio perché in passato c’è stata un’ec-
cessiva disinvoltura nello spendere, ma la soluzione non
sta in una presa di posizione manichea per cui non si de-
ve più spendere: bisogna spendere meglio, in maniera
SI CALCOLA CHE UN MILIARDO DI EURO INVESTITO
IN INFRASTRUTTURE ABBIA UN EFFETTO MOLTIPLICATORE
DIRETTO DI 1,7 MILIARDI DI EURO, CHE SALE A OLTRE 3,3
MILIARDI SE SI CONSIDERA A CASCATA TUTTO L’INDOTTO
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