Civiltà del Lavoro, n. 1/2015 - page 47

CIVILTÀ DEL LAVORO
I - 2015
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INCHIESTA
ragionata, perché di sola austerità si muore. Lentamen-
te, ma si muore.
Abbiamo l’amara sensazione, supportata dai numeri, che
la riduzione della spesa abbia riguardato soltanto la vo-
ce degli investimenti, lasciando inalterata – o addirittura
aumentando – quella della spesa corrente. Non è neces-
sario essere un esperto in economia per capire che le re-
strizioni non possono riguardare soltanto una delle due
voci di spesa, quella più produttiva tra l’altro. Ci sono al-
tre considerazioni naturalmente, che riguardano altre di-
scipline che interessano il settore e che ne influenzano
l’andamento in maniera significativa. Quella fiscale, solo
per citarne una a titolo di esempio: sulla crisi del mercato
immobiliare residenziale, un ruolo non secondario lo ha
giocato la tassazione sugli immobili, che ha determina-
to un fortissimo inasprimento del prelievo fiscale legato
all’abitazione e un’estrema incertezza derivante da un re-
gime fiscale non chiaro e soggetto a continue modifiche.
È evidente come si cerchi di “fare cassa” facendo ricorso
al patrimonio immobiliare di persone e imprese, ma non
è accettabile che questo patrimonio sia aggredito conti-
nuamente e non sia neppure possibile conoscere quale
sia l’entità dell’aggressione.
Se una persona vuole comprare casa, è giusto che sap-
pia quali sono i costi che la sua proprietà comporterà. Così
pure, se un operatore economico vuole avviare un’inizia-
tiva di sviluppo, deve poter sapere quali sono i costi che
vengono inseriti in un piano industriale che, in mancan-
Antonio Colombo è stato nominato Cavaliere del
Lavoro nel 2011. È a capo dell’azienda di famiglia
che ha portato in posizioni di vertice nel settore
edilizio. Numerose le opere di grande valore
architettonico e tecnologico, realizzate in
collaborazione con architetti di fama mondiale.
za, rischia di non stare in piedi, ma queste sono regole
elementari di convivenza civile, non pretese ingiustificate.
Invece, negli ultimi anni, abbiamo assistito a un specie di
“balletto” sulla tassazione degli immobili, che ha raffred-
dato i pochi entusiasmi degli investitori, stranieri in primis.
Io sono fondamentalmente ottimista anche per il lavoro
della mia impresa. Sono, però, profondamente convinto
che siano necessarie – e oggi urgenti – scelte radicali del
Governo per definire una vera politica di settore, che oggi
non c’è, per far crescere quello che è senza alcun dubbio
il comparto più strategico dell’economia, creando le con-
dizioni per facilitare il più possibile il coinvolgimento de-
gli investitori privati in Italia, allentando i vincoli di finanza
pubblica e, soprattutto, definendo un contesto normativo
e regolamentare nel quale “fare impresa” sia un’attività
coraggiosa, ma non impossibile.
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