Civiltà del Lavoro, n. 1/2015 - page 53

CIVILTÀ DEL LAVORO
I - 2015
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INCHIESTA
una fascia produttiva che occupa più del 50% delle forze
attive. La mancanza di liquidità colpisce la sopravvivenza
di queste aziende. Possiamo parlare, oggi, di “Poecidio”:
sta chiudendo un’azienda ogni 4.
Per uscire da questa secca bisogna stimolare decisamente
la ripresa per avere risultati in tempi brevi: riduzione del
cuneo fiscale, investimenti in infrastrutture e nell’edilizia,
pagamento del debito della Pubblica amministrazione,
ancora oggi, rilevantissimo. La conseguenza è un ritorno
alla fiducia, lo sviluppo dei consumi e degli investimen-
ti, il miglioramento della condizione economica delle im-
prese, la crescita dell’occupazione.
In questa azione di sostegno è da auspicare, tenendo pre-
sente la morfologia delle nostre imprese, con un netto ri-
lancio dei fondi di garanzia e dei Confidi, una ripresa del
prestito al consumo, in cui è da innestare il microcredito
e il prestito su pegno.
In ogni caso il ricorso alla finanza alternativa è argomen-
to più che attuale nelle politiche monetarie, come anche
l’istanza che le banche debbano dare il loro contributo.
Al tempo stesso, però, bisogna capire che la richiesta  di
una loro ulteriore patrimonializzazione, di ispirazione Bei,
anche se comprensibile può confliggere con le capacità
di elargizione del credito, come anche siano da conside-
rare limitativi i vincoli di rispetto del merito di credito che
Ercole Pietro Pellicanò è stato nominato Cavaliere del
Lavoro nel 2004. Le sue esperienze imprenditoriali
abbracciano il mondo industriale, bancario
e finanziario. È vice presidente dell'Istituto Finanziario
ed è stato amministratore delegato
di Maia, azienda dealer della Caterpillar.
gli istituti creditizi debbono tener da conto sulla base di
un freddo dato di rating. Comunque è impressionante co-
me un’economia in recessione abbia scaricato sul sistema
180 miliardi di euro di sofferenze. Investimenti in infra-
strutture e finanziamenti delle Pmi sono le due facce di
una stessa prospettiva: l’attuazione di una economia so-
ciale di mercato in cui l’economia è per l’uomo, non l’uo-
mo per l’economia; un’economia in cui lo sviluppo si de-
ve declinare con la stabilità, la solidarietà, la sussidiarietà
e la sostenibilità. Ciò sarà possibile se si agisce attraverso
azioni rapide ed efficaci in un clima di convergenza politi-
ca e in maniera coerente e armonica. Oltre questa soglia il
futuro non potrà che essere colmo di pesanti incognite.
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