Civiltà del Lavoro, n. 1/2015 - page 44

CIVILTÀ DEL LAVORO
I - 2015
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INCHIESTA
che saranno interessati da questa rete: ad ovest il siste-
ma del Tirreno del nord con i porti di Vado, Genova e La
Spezia e nell’alto Adriatico con quello di Trieste per ag-
ganciare i grandi flussi verso e dall’est Europa.
Abbiamo necessità di identificare il nostro vero hub nel
Mezzogiorno per competere con le spinte che stanno
arrivando dal Nordafrica con la realizzazione del nuovo
tratto del Canale di Suez, candidato a divenire il porto di
transhipment più importante del Mediterraneo, ed in que-
sta ottica le imprese qualificate possono oggettivamen-
te rappresentare la differenza in termini di servizi offerti
agli scambi commerciali.
La sfida oggi è massimamente rappresentata da queste
scelte a cui il sistema pubblico è chiamato a dare rispo-
sta, definendo in modo netto le priorità di investimento
per aumentare le capacità di scambi tra porti e ferrovia,
snellendo le procedure per lo sdoganamento in mare e
per i necessari controlli, viepiù oggi basati su complessi
reti di intelligence internazionali. Questo indurrà una na-
turale attrattività delle nostre infrastrutture a sud dell’Eu-
ropa, avviando un processo positivo di crescita industria-
le e di conseguenza occupazionale.
Una grande piattaforma logistica nel nostro Mezzogiorno
consentirebbe riduzioni sostanziali nei tempi di collega-
mento tra Port Said e i maggiori interporti del Nordeu-
ropa, trasferendo su ferrovia carichi destinati ai maggiori
centri di produzione dei paesi confinanti dell’Italia. Dob-
Piero Carlo Bonzato è stato nominato Cavaliere
del Lavoro nel 2013. È presidente di BCUBE, leader
internazionale nel settore della logistica integrata,
caratterizzata da una forte presenza internazionale
con oltre 80 sedi operative.
biamo infatti considerare che il tempo medio per il rag-
giungimento di porti, quali Amburgo o Rotterdam, sono
decisamente maggiori se comparati con un sistema fer-
roviario efficiente che utilizzi porti quali solo a titolo di
esempio quello di Taranto che, opportunamente collega-
to, potrebbe ridurre anche drasticamente i tempi per la
consegna a destino delle merci.
Le imprese della logistica come la BCUBE possono racco-
gliere questa sfida contribuendo in modo determinante
alla riuscita del programma su vari fronti: aumentando la
domanda di ingegneri logistici, contribuendo a una for-
mazione tecnica specifica nel settore della logistica, af-
fiancando centri eccellenza universitari presenti nel no-
stro Paese, canalizzando in aree di interscambio nazionali
i flussi sia in uscita che in entrata e collegandoli nelle va-
rie modalità ai distretti logistici di produzione e consumo.
Attorno a queste aree di scambio potrebbero nascere nuo-
ve attività collaterali di supporto o di vera e propria trasfor-
mazione industriale, ricreando le condizioni per una rina-
scita o un miglioramento del sistema produttivo nazionale.
Vi è, inoltre, un enorme bisogno di buona logistica in set-
tori fondamentali per la vita delle nostre città e dei suoi
abitanti: sfide che vanno affrontate nella logistica ospeda-
liera per ridurne sprechi ed errori nelle somministrazioni di
farmaci, nel settore museale, creando nuove opportunità
per valorizzare opere d’arte ancora mai viste, nei sistemi
di supporto alle forze armate, accorpandone funzioni co-
muni quali casermaggi e supporto dei materiali alle linee
operative, oltre alla grande sfida di una vera digitalizza-
zione documentale, per rendere competitivo il nostro si-
stema pubblico, liberando immobili di grande prestigio nei
centri storici, adibiti a veri e propri magazzini polverosi.
Dunque una visione unica di sistema, un vero e proprio
programma di reingegnerizzazione e di razionalizzazione
dell’offerta del sistema Italia, aumentandone e miglioran-
done la sua offerta complessiva per competere nel futu-
ro con successo.
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