CIVILTÀ DEL LAVORO
I - 2014
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INCHIESTA
Guido Bortoni
Con questo strumento,
pertanto, si ottiene un
doppio beneficio: si riduce
il costo annuo degli incen-
tivi e quindi l’impatto sulle
tariffe elettriche, aumen-
tando allo stesso tempo la
produzione da rinnovabili
a fronte del medesimo in-
centivo complessivamente
erogato nel tempo.
L’Autorità per l’Energia
ha già avviato un pro-
prio percorso per portare
positivi effetti ai consu-
matori: a che punto sie-
te e con quali strumenti
state operando?
Sin dal nostro insediamen-
to in Autorità, tre anni fa,
decidemmo di aprire una stagione di grandi e piccole ri-
forme, interpretando e adeguando la nostra azione ai pro-
fondi mutamenti che i settori regolati e i mercati stanno
vivendo. Alcune grandi riforme regolatorie sono più visibili
– ad esempio la nostra riforma nel settore gas che, par-
tendo da iniziative sul mercato all’ingrosso, ha portato a
una riduzione dei prezzi finali di circa l’8% – ma ci sono
anche le tante piccole riforme che fanno il rumore “di una
foresta che cresce”, magari non eclatante, ma costante.
Un altro esempio è quanto stiamo facendo nel settore
elettrico per un’integrazione delle fonti rinnovabili nel
sistema, con la riforma del dispacciamento, per una re-
sponsabilizzazione di tutti i soggetti nel garantire la sicu-
rezza e l’efficienza.
Abbiamo anche avviato una riforma per eliminare sussi-
di e distorsioni dalle tariffe, riconducendole ai costi, coe-
rentemente con una regolazione moderna in un contesto
liberalizzato. Stiamo analizzando diversi scenari e come
primo passo, da far partire il primo luglio, abbiamo avvia-
to una sperimentazione su un campione, quello dei clienti
domestici che utilizzano le pompe di calore elettriche co-
me unica fonte di riscaldamento, ai quali verrà applicata
una tariffa non più progressiva.
La “capacitazione” del consumatore, poi, è un altro dei
driver dell’azione di questa Autorità. E, da ultimo, il pro-
getto “bolletta 2.0” va in questa direzione con la sempli-
ficazione della struttura e dei contenuti dei documenti di
fatturazione, delle bollet-
te: un format più snello,
comprensibile, ma capa-
ce di garantire al cliente
la disponibilità di tutte le
informazioni utili per per-
mettere anche l’eventua-
le scelta di un nuovo for-
nitore.
Gli Stati Uniti stanno vi-
vendo la cosiddetta “ri-
voluzione dello shale
gas”, che dovrebbe ri-
durre fortemente i co-
sti energetici, anche se
alcune recenti indagini
mettono in dubbio que-
sta prospettiva. L’Italia
e l’Europa che strumen-
ti hanno per reagire alla
rivoluzione energetica americana?
Sicuramente sul lato dell’offerta mondiale di gas ci so-
no importanti novità di cui, come europei, non riusciamo
ancora ad approfittare appieno: anche se non è realistico
immaginare prezzi europei del gas sui livelli di quelli sta-
tunitensi, il differenziale di prezzo tra Stati Uniti e Vecchio
Continente è un ostacolo alla competitività delle nostre
industrie, in particolare nei settori più esposti alla concor-
renza internazionale.
Per l’Italia la nostra riforma gas ha permesso di riportare
i prezzi all’ingrosso sui livelli continentali, ma ora va fat-
to uno sforzo perché l’auspicato mercato unico dell’ener-
gia divenga occasione per approfittare dei mutamenti in
corso, ad esempio con regole comuni di interscambio e
diversificazione delle fonti e delle rotte.
In quest’ottica il nuovo gasdotto Tap rappresenta un’im-
portante occasione, permettendo l’afflusso di gas natu-
rale dalla zona del Caucaso, in particolare dal Mar Caspio
in Azerbaigian.
Evoluzioni che poi si accompagnano a fenomeni – ad esem-
pio il forte calo dei consumi di energia a causa della crisi
economica – che creano ulteriore disequilibri al sistema
e che anche la regolazione deve governare.
Nel settore elettrico, inoltre, occorre proseguire con l’inte-
grazione del nostro mercato con quelli europei e non (pen-
so ai Balcani e al Mediterraneo), caratterizzati da comuni
problemi di “over capacity”, ma con un mix produttivo
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