Civiltà del Lavoro, n. 1/2014 - page 34

CIVILTÀ DEL LAVORO
I - 2014
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INCHIESTA
di caratteristiche ben diverse, dove per noi una carta im-
portante potrà essere l’eccellenza dei nostri moderni im-
pianti a ciclo combinato.
La sua Autorità ha anche la competenza sulle risor-
se idriche. In un convegno lei ha detto che il sistema
idrico italiano avrebbe bisogno di investimenti per
25 miliardi di euro nei prossimi 5 anni. Dove trovarli?
Una spesa così rilevante difficilmente è sostenibile con le
sole tariffe sugli utenti idrici. Per questo l’Autorità auspi-
ca l’introduzione di nuove opzioni finanziarie integrative
e innovative come, ad esempio, l’introduzione di “hydro-
bond” – cioè titoli obbligazionari vincolati al finanziamento
di piani di investimento – titoli di efficienza idrica e fondi
nazionali, locali o ancor meglio di garanzia.
Differenti opzioni che potranno contribuire a colmare la
necessità di investimenti del settore, anche per evitare
le possibili sanzioni europee per il non rispetto delle di-
rettive sul trattamento delle acque reflue.
Nel settore dell’acqua in questi due anni l’Autorità ha ap-
provato il Metodo Tariffario Idrico basato sul principio euro-
peo, riconosciuto anche dalla Corte costituzionale, del “full
cost recovery”, ovvero del riconoscimento trasparente dei
costi dei servizi e degli investimenti e abbiamo introdot-
to obblighi di trasparenza in bolletta e avviato le proce-
dure per la definizione di tariffe per la raccolta e la depu-
razione dei reflui industriali nella reti fognarie pubbliche,
all’insegna del principio “chi inquina paga”.
Ai primi di marzo sono state approvate le tariffe per ol-
tre 27 milioni di abitanti e di oltre 500 gestioni: il bilancio
sull’attività svolta diverrà ancor più positivo se, nel rispet-
to degli obblighi referendari, riusciremo a promuovere lo
sviluppo degli investimenti, da decenni particolarmente
carenti in questo settore.
Paolo Mazzanti
SERVONO OPZIONI FINANZIARIE INNOVATIVE PER COLMARE
LA NECESSITÀ DI INVESTIMENTI NEL SISTEMA IDRICO
AL FINE DI EVITARE ANCHE SANZIONI DOVUTE
AL MANCATO RISPETTO DELLE DIRETTIVE EUROPEE
SUL TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE
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